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Una opportunità nella crisi: la transizione alla terapia online

Aggiornamento: 9 nov 2022


Titolo originale: An Opportunity Amidst the Crisis: Moving Your Practice Online

Nel clima attuale scosso dalla pandemia di COVID-19, i terapisti, come anche altri professionisti nel settore della salute mentale, si stanno sforzando per adattarsi all'improvvisa transizione online dei loro servizi.

In questa corsa frenetica, molti terapisti potrebbero essere riluttanti al cambiamento. La pressione e l'incombente senso di urgenza non sono di aiuto alla transizione, che altrimenti si realizzerebbe in un arco temporale più lungo ed in maniera più spontanea. Abbandonare il divano, cosa che ho iniziato a fare una decina di anni fa (e sto ancora bene, grazie!), può risultare ancor più doloroso e frustrante, perché tocca farlo nel bel mezzo di tutte le altre perdite che la pandemia ci ha causato.

Puntuali come sempre, i filosofi stoici ci hanno insegnato che gli ostacoli che incontriamo sono in realtà carburante per l'azione ed il cambiamento. Marco Aurelio sosteneva che "l'impedimento all'azione fa avanzare l'azione", e che "ciò che si frappone all'azione diventa la via". In altre parole, ogni crisi è un'opportunità e in ogni problema c'è un elemento di soluzione. Perché non affrontare questa transizione imposta dalla crisi in modo stoico?

Cosa fare per trasformare questa crisi in un'opportunità per voi e per i vostri pazienti?

  • Tornare a concentrarsi sulla relazione. Se credete nella centralità della relazione terapeutica, potreste ritrovarvi a chiedervi se questa possa funzionare online nello stesso modo in cui funziona faccia a faccia. La buona notizia, descritta recentemente da Mick Cooper, è che funziona. Mentre lavorate su questa transizione insieme al paziente, è naturale che vi concentriate nuovamente sulla vostra relazione. Passare dalla stanza fisica allo schermo è come cambiare l'obiettivo della macchina fotografica (ad esempio, da un angolo ampio ad un primo piano), che però rimane statico, cosa che normalmente non accade a causa del solito voler "guardare oltre" tipico dell'occhio umano. L'acutezza dell'inquadratura ravvicinata faccia a faccia potrebbe inizialmente sorprendervi con la sua inaspettata intimità. Perché non usarla per un'esplorazione attiva?

  • Sia voi che il vostro paziente avete a che fare con la stessa, grave crisi. In circostanze normali, è il paziente a sollevare un problema mentre il terapista lo aiuta ad affrontarlo. Questa volta, invece, siete sulla stessa barca. Questa situazione senza precedenti racchiude in sé un ricco potenziale creativo. Il modo in cui la affrontate svelerà al vostro paziente alcune informazioni su di voi come persona, ma sarà anche un prezioso esempio su come fronteggiare una crisi. Questo è un buon momento per pensare ad aprirsi: quali informazioni sulla gestione della crisi potrebbero essere utili al vostro paziente?

  • Un altro effetto collaterale della transizione online è lo stravolgimento improvviso delle dinamiche di potere. Nella tradizionale impostazione ereditata dagli psicoanalisti, le sedute si svolgono presso il terapista: in questo caso egli ha il controllo totale sull'ambiente circostante, sceglie la disposizione delle sedie (e quindi la distanza dal paziente), l'illuminazione, l'acqua, i fazzoletti... Online, questo potere è equamente condiviso. Ciascuna delle parti si ritrova a fare lo stesso tipo di scelte: dove sedersi, come posizionare la videocamera e la luce, cosa bere. Inoltre, il paziente può farvi sparire con un semplice clic del mouse. Questa improvvisa ridistribuzione del potere, se affrontata correttamente nella terapia, può essere estesa alle altre relazioni del paziente ed eventualmente diventare uno strumento di rafforzamento.

  • Sì, è vero: in questa transizione stiamo perdendo il divano, così come la possibilità di offrire ai nostri pazienti un fazzoletto di carta oppure un bicchiere d'acqua. Ma, in compenso, ci vengono regalate nuove fonti di informazione. Nella configurazione tradizionale, il paziente entra nel vostro universo, o almeno in quello che avete creato nel vostro studio. Collegandosi ad una sessione video online, invece, si apre letteralmente una finestra sul regno del paziente: questa è una nuova fonte di informazioni preziose altrimenti non disponibile. Fate attenzione a dove il paziente sceglie di portarvi, quale parte della sua vita vi mostra, e sfruttate al meglio questa rara opportunità.

  • Sappiamo tutti quanto sia cruciale la prima seduta. È il momento in cui ci si impegna per la prima volta con una persona nuova, si scopre come ci si sente a stare nella stessa stanza, si ascolta per la prima volta il paziente mentre parla della sua vita. Di solito, abbiamo una sola possibilità. Ma la prima sessione online con il vostro vecchio paziente sarà una prima esperienza rinnovata. Questa è una brillante opportunità per spostare l'attenzione sul qui e ora e, forse, anche per porre quelle domande che prima eravate un po' troppo stanchi o troppo abituati alla routine per porre.

  • Il cosiddetto effetto di "disinibizione online" affrontato da John Suler in "CyberPsychology and Behavior¹" può far avanzare la terapia. Quando ci si incontra online, i pazienti tirano fuori più rapidamente materiale importante e parlano più facilmente di questioni difficili o che provocano vergogna. Il terapeuta deve essere pronto ad affrontare questa insolita immediatezza facilitata dal mezzo, senza tentare di sottrarvisi.

La pandemia è anche un buon momento per occuparci delle cose che rimandiamo da sempre. Il tipo di consulenza che di solito offriamo ai nostri pazienti funziona anche per noi. Considerate la supervisione tra pari oppure un gruppo di supporto online tra pari, ma anche la pratica riflessiva oppure la formazione in qualche settore che valga la pena di migliorare. Rivolgetevi a un esperto di quel settore. Esplorare il nuovo mezzo online all'interno di un rapporto tra pari vi aiuterà a diventare più sicuri ed efficienti nell'utilizzarlo con i vostri pazienti.

Una volta superata la crisi, molti terapisti torneranno ai loro studi, lieti di poter finalmente incontrare i pazienti nello stesso spazio fisico dopo un lungo periodo di reclusione che ci ha privato del piacere dei sensi del tatto e dell'olfatto. Ma molti, una volta adattatisi alle nuove modalità di connessione, vorranno mantenere una parte della loro attività online. Dopotutto, sarà ciò che ha permesso loro di continuare ad aiutare i pazienti in questi tempi difficili.

Questa è un'opportunità per la nostra professione di mettersi al passo con la tecnologia e di rendere la terapia accessibile a coloro che ne sono stati esclusi, che hanno un accesso limitato all'assistenza sanitaria o che sono semplicemente riluttanti a presentarsi di persona. I più saggi di noi miglioreranno le loro capacità e diventeranno più abili online in modo da fornire ai pazienti un supporto addirittura maggiore.


Copyright Psychotherapy.net LLC 2022, translated and reprinted with permission.

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