Psicoterapia equina: il potere curativo dei cavalli nella prassi terapeutica

Titolo originale: Equine Facilitated Psychotherapy: The Healing Power of Horses within Clinical Practice
I cavalli sono animali straordinari e bellissimi, questo lo sanno tutti. Per loro ho avuto una tenera ossessione fin dalla mia prima lezione di equitazione quando avevo sei anni (a proposito: grazie, mamma e papà)! Dopo ventidue anni di equitazione agonistica e alcune premiazioni, ero ansiosa di inserire i cavalli nella mia pratica clinica. Durante la mia specializzazione ho seguito un corso intitolato Interventi assistiti da animali, che ha suscitato il mio interesse, anche se all'epoca non ci prestai caso. Il mio obiettivo principale in quel momento, come per la maggior parte dei neolaureati, era quello di trovare un lavoro. Tre anni dopo mi sono ritrovata a voler coniugare le mie due passioni: la terapia e i cavalli. All'inizio del 2019 ho avuto la possibilità di fare proprio questo: ho iniziato a offrire una psicoterapia supportata dai cavalli presso il Centro di Equitazione Terapeutica del North Carolina a Mebane, NC.
La psicoterapia equina (EFP) è un inquadramento relativamente nuovo nel campo della salute mentale. Gli esperti sono da tempo d'accordo sul potere terapeutico degli animali, come dimostra la recente crescita nell’uso di animali per il supporto emotivo. Anche se traggo conforto dalla semplice vicinanza agli animali, ho sempre trovato qualcosa di unico nei cavalli. Dopo aver fatto un bel po' di ricerche, ho avuto conferma di ciò che ho sempre sospettato essere vero: ossia, i cavalli sono lo specchio delle emozioni umane. Tutti conoscono la frase: "Se hai paura mentre cavalchi, il cavallo lo percepisce". La ragione di ciò risiede nella capacità del cavallo di rispondere e interpretare la comunicazione non verbale da parte dell'uomo.
L'EFP è profondamente radicata nell'osservare il feedback del cavallo ad un paziente, per poi associare queste informazioni alla sua vita. Ad esempio, se un paziente soffre di ansia lieve, ma è in grado di mostrare sicurezza, il cavallo probabilmente avvertirà comunque tale ansia e potrà fare qualche passo indietro quando il paziente gli si avvicina. Questa interazione offre poi lo spazio per una conversazione circa l’ansia del paziente, che potrebbe invece passare inosservata in uno studio di terapia tradizionale. Angela Dunning, autrice di The Horse Leads the Way (Il cavallo indica la via), osserva che "i cambiamenti lievi nella respirazione, nella frequenza cardiaca, nella tensione muscolare, nel sistema nervoso e nei livelli di energia offrono informazioni preziose sul nostro vero stato emotivo. Poiché i cavalli dominano pienamente il proprio corpo, la loro capacità intrinseca di percepire queste variazioni sottili è una delle ragioni principali per cui la psicoterapia Equine-agevolata è un metodo tanto potente". Se un paziente non mostra progressi con la terapia tradizionale, l'EFP offre una valida alternativa.
La costruzione della fiducia è un'altra grande componente dell'EFP, messa in atto attraverso la concessione al cavallo dell'opportunità di una partecipazione volontaria. In altre parole, si mette in evidenza il consenso dei cavalli nelle attività svolte, senza legarli o forzare in alcun modo la loro partecipazione. Per un paziente con scarsa autonomia nella vita privata, il comportamento del cavallo può essere di grande aiuto. Inoltre, quando il cavallo sceglie di partecipare alle attività, il paziente prova un senso di soddisfazione nel costruire la fiducia in quel rapporto. La scelta del cavallo se partecipare o meno a un'attività promuove il dialogo sulla regolazione emotiva e sui traumi passati, e fa emergere gli schemi all'interno delle relazioni interpersonali.
I vantaggi di questo tipo di terapia sono molteplici, in quanto è in grado di affrontare un ampio spettro di problemi della salute mentale. Oltre ai risultati terapeutici, la psicoterapia equina può anche incoraggiare la crescita professionale dei terapeuti. Anche se personalmente ho un background nell'equitazione, non è necessario che il professionista della salute mentale che pratica l'EFP sia un equestre esperto. Le linee guida PATH Intl richiedono la presenza di un professionista della salute mentale e di uno specialista equestre in ogni sessione. L'obiettivo primario del terapeuta è il paziente, e l'interpretazione del feedback quando si presenta. Il ruolo dello specialista equestre è altrettanto importante, in quanto opera per mantenere al sicuro sia il cavallo, sia le persone. Lo specialista equestre ed il terapeuta collaborano per pianificare le attività in ciascuna sessione, cosa che incoraggia una partnership tra i due ruoli.
Recentemente ho lavorato con un’adolescente che era stata data in affidamento. Questa giovane paziente è giunta in terapia con un atteggiamento del tipo "io probabilmente non vi parlerò" e, quando è arrivata, era comprensibilmente ansiosa di tenermi a debita distanza emotiva. Con tutti i miei pazienti, la prima attività che faccio in una seduta è quella che chiamo "studiare la mandria". Si tratta esattamente di ciò che sembra: si chiede al paziente di osservare una mandria di cavalli, di descrivere ciò che crede che i cavalli stiano facendo e sentano, e perché potrebbero sentirsi così in quel momento. Questa paziente in particolare ha osservato che uno dei cavalli si era allontanato da quello vicino, e che il cavallo rimasto solo era apparso spaventato e nervoso. Questo mi ha fornito un'idea di come lei possa essersi sentita quando è stata allontanata dalla sua famiglia, e ho elaborato la struttura di ulteriori interventi. Anche se questa paziente stava in guardia nei miei confronti, la sua interazione con i cavalli si svolgeva in maniera opposta. Per esempio, quando le è stato insegnato a comunicare con il cavallo per fare il giro dell'arena, lei era in sintonia con le emozioni dell'animale. Il cavallo ha iniziato a girarsi senza che lei lo indirizzasse, al che ha detto: "Oh, vuoi andare da quella parte? Ok, possiamo andare da quella parte", mentre gli accarezzava il muso. Poi ha commentato: "Non voglio che si senta in trappola". Questo sentimento ha offerto una visione di come la paziente si sentiva nella sua attuale situazione, oltre a fornire l'opportunità di approfondire la discussione su come avrebbe potuto sentirsi il cavallo.
All'inizio di ogni sessione, iniziamo spazzolando il cavallo e ripercorrendo quanto fatto la settimana precedente. In questi momenti, la paziente è spesso in lacrime mentre esprime il suo desiderio di tornare a casa. Il cavallo che sta spazzolando si gira e la tocca, la guarda e dà segno di capire come lei si sente. Da allora ha instaurato una relazione straordinaria con un cavallo, ed è molto probabilmente una delle pazienti più aperte e sincere che abbia mai incontrato. Attraverso l'EFP, è stata in grado di instaurare un rapporto di fiducia - prima con un cavallo, poi con me. I progressi che ha fatto sono davvero notevoli.
La psicoterapia equina ha completamente trasformato il modo in cui affronto la mia pratica terapeutica, ma anche la mia relazione di tutta una vita con i cavalli. L'EFP è una presenza sempre maggiore nel campo della salute mentale e, se ne avete l'opportunità, vi consiglio vivamente di scoprirne di più.
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