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La terapia da casa: camicia e pantaloni della tuta.

Aggiornamento: 9 nov 2022


Titolo originale: Therapy from Home: Dress Shirt and Sweatpants

Il ritmo del cambiamento che tutti noi abbiamo vissuto dall'inizio della pandemia è stato sconcertante e destabilizzante allo stesso tempo. Nell'arco di due settimane, sono passato dal gestire uno studio privato a tempo pieno in un bell'ufficio a fare sessioni video sul mio telefono nel mio seminterrato scarsamente illuminato. A parte la logistica della transizione, il mio pervasivo senso di ansia, la preoccupazione e il profondo senso di perdita hanno reso sempre più difficile concentrarsi. Mi muovo tra le mie emozioni in preda all'agitazione alla ricerca di una zavorra che mi tenga ancorato a terra, qualcosa che mi dia la speranza che la normalità torni presto.

L'inizio di marzo è già di per se' un periodo tranquillo nel mio studio, e già non vedevo l'ora di un aumento dei pazienti (e del reddito) quando l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che il Coronavirus era stato classificato come una pandemia. Una delle prime cose che ho notato sono state le cancellazioni che si sono diffuse nel mio sistema di prenotazione online. C'è stata anche una cessazione quasi totale di contatti da parte di nuovi pazienti. All'interno di questo contesto inquietante, ho dovuto capire come far passare la mia pratica dalla terapia di persona alla terapia online nel giro di pochi giorni. Per fortuna ho utilizzato una piattaforma software che mi ha permesso di condurre sessioni video sicure attraverso il portale clienti già esistente. Ho inviato un'e-mail ai miei pazienti attivi e li ho rassicurati che sarei stato lì per loro e che la terapia sarebbe continuata, anche se rigorosamente attraverso uno schermo, per il prossimo futuro.

Prima dell'emergenza COVID-19, ero stato riluttante ad accettare pazienti che volevano solo la terapia online. Ero preoccupato di non essere altrettanto efficace, che l'alleanza sarebbe stata più difficile da stabilire e che non mi sarebbe piaciuto tanto il lavoro. Mentre mi sto ancora acclimatando a fare sedute sul mio telefono, sono stato contento di vedere i segni familiari di una buona seduta di terapia: i pazienti che esprimono emozioni, maturano intuizioni e sviluppano nuovi modelli di pensiero e di comportamento. Mi sento di nuovo in contatto con i miei pazienti attraverso questo nuovo mezzo, ma devo ammettere che faccio ancora fatica a sentirmi a mio agio con il processo. Ho fiducia nel fatto che mi abituerò a condurre una terapia online e che questo potrebbe anche permettermi di espandere ulteriormente la mia attività una volta superata questa spaventosa situazione.

Nel passaggio alla terapia online, ho dovuto trovare un luogo pratico per condurre le mie sedute. Camminare fino al mio ufficio al mattino avendo come unici compagni di passeggiata i proprietari di cani, mi ha ricordato che probabilmente non dovevo uscire di casa. Ciò significava che avrei dovuto gestire il mio studio da casa, dove vivo con mia moglie e tre adolescenti in crescita. Trovare una stanza dove il Wi-Fi fosse abbastanza stabile per una seduta si è rivelato sorprendentemente difficile e mi ha portato a provare le sedute nell'ufficio di mia moglie al piano superiore, nella mia camera da letto e infine nel seminterrato. Ho iniziato indossando camicie più eleganti durante le mie sessioni (mentre indossavo ancora la tuta), ma alla fine ho lasciato perdere questa finzione e ora indosso solo vestiti che trovo comodi. Navigare tra i diversi strumenti online per le sessioni mi ha costretto a mettermi a mio agio con Skype, Zoom e la terapia per telefono.

Ho dovuto anche lottare per gestire le mie emozioni fluttuanti in questo periodo di incertezza. Ogni mattina porta nuove chiusure, zone rosse che si allargano sempre più verso la mia provincia e ulteriori restrizioni soffocanti sul modo in cui possiamo vivere la nostra vita ("I bambini possono uscire ma non toccano niente e non giocano con nessuno"). Ho avuto bisogno di dare priorità alla mia cura di me stesso per sentirmi a terra. L'esercizio fisico, il diario, i bagni, la meditazione, suonare la chitarra e il contatto con amici e familiari mi hanno aiutato a superare le giornate. A seconda di quanto dura questa situazione, potrei anche finire il libro che ho fin qui evitato di scrivere.

Negli ultimi giorni ho visto barlumi di speranza. Lentamente, i miei pazienti abituali sono tornati, il che mi dà un profondo senso di conforto quando vedo come si riempie il mio calendario. Mi sto anche acclimatando alla terapia online e posso vedere alcuni vantaggi (tipo i pantaloni della tuta). Ho ancora molta paura per la salute della mia famiglia, degli amici e della società in generale, sia per quanto riguarda le conseguenze sulla salute, ma anche per la perdita del lavoro e lo stress economico. Mi conforta l'idea che siamo una specie resistente, estremamente adattabile e capace di superare enormi sfide quando lavoriamo per una sfida comune. Ce la faremo, forse più consapevoli dei doni della buona salute, dei nostri cari e della nostra comune fiducia reciproca.


Copyright Psychotherapy.net LLC 2022, translated and reprinted with permission.

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