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Fanfiction terapeutica: riscrivere i soprusi della società



Titolo originale: Therapeutic Fanfiction: Rewriting Society’s Wrongs


Nel nostro lavoro di terapeuti narrativi "geek", ci viene spesso chiesto se usiamo davvero la fanfiction nelle sedute, e la risposta è: sì, lo facciamo davvero! Per coloro che non hanno familiarità con il termine, "fanfiction" si riferisce alla creazione delle proprie storie basandosi sui personaggi più amati dei racconti della cultura pop. L'uso della fanfiction in terapia permette ai pazienti ed ai terapeuti di riscrivere il viaggio dell'eroe utilizzando tecniche narrative. Poiché la fanfiction è comunemente incentrata sul personaggio, entrando nella sua mente e ponendosi la domanda "e se . . ." - noi possiamo fare lo stesso con i nostri pazienti, chiedendo loro di esplorare da soli gli scenari in risposta alla domanda "e se . . ." Molti pazienti non hanno familiarità con l'identificarsi nella parte dell'eroe, ed è qui che l'attaccamento fandom o le relazioni parasociali possono essere di grande aiuto. I pazienti possono usare il loro legame emotivo con i personaggi della fiction per creare avatar terapeutici e per creare una storia di fanfiction che rispecchi la loro vita. Con il supporto terapeutico, possono iniziare a vedere il proprio eroismo dal punto di vista di questi amati personaggi.


Questo è stato il caso di Cas (una fusione di diversi pazienti reali), un individuo di 25 anni, di genere femminile dal punto di vista biologico, di origine ebraica ashkenazita, in lotta con problemi di gestione della rabbia e con la paura di essere sempre diverso. Nella prima seduta con Cas, i pazienti hanno parlato di "Adventute Time" e del personaggio "BMO", abbreviazione di "BeMore", (ovvero essere di più), osservando che non avevano mai visto una tazza di tè che fosse "così squadrata". L'abbiamo considerato come un invito a iniziare a usare la fanfiction terapeutica fin dalle prime fasi del nostro lavoro. Abbiamo detto che BMO, un robot dal genere indefinito oltre che una console per videogiochi, era uno dei nostri personaggi preferiti di "Adventure Time", e abbiamo chiesto a Cas se anche loro avessero apprezzato questo cartone animato. Cas ha spiegato con entusiasmo che lo adoravano, e che BMO era in sintonia con loro poiché aveva intrapreso un percorso per essere "sia un ragazzino vivo, che una ragazzina che beve tè".


Nelle sedute seguenti, abbiamo utilizzato appieno lo strumento narrativo dell’esternalizzare un problema attraverso il supereroe verde preferito da tutti, l'Incredibile Hulk. Questa conversazione è stata avviata ancora una volta da Cas, che ha notato il dipinto di Hulk esposto sul nostro muro: "Ah! E' proprio vero: la pazzia rende tristi." Abbiamo coinvolto Cas in una discussione di terapia narrativa intorno a Bruce Banner, alias l'Incredibile Hulk, spiegandogli che, proprio come Bruce non era Hulk, loro, cioè Cas, non erano la loro rabbia. Abbiamo spiegato che considerare sé stessi collegati, ma nettamente diversi dalla loro rabbia, avrebbe potuto aiutarli a comprendere la presenza della rabbia ed il motivo per cui si presenta nelle loro vite. Abbiamo poi usato il linguaggio dei fumetti di Hulk per elaborare i loro recenti scoppi d'ira.


Nelle sedute seguenti, abbiamo usato la maggiore comprensione che Cas stava acquisendo sia della rabbia, sia degli eventi scatenanti, per aiutarli a creare un piano d'azione basato sulla fanfiction, usando Bruce Banner/Hulk come loro controfigura. Come parte di questo lavoro, Cas doveva prestare attenzione al suo stato d'animo; quando si accorgevano che cominciavano a sentirsi arrabbiati, si inserivano in una storia di fanfiction dei Vendicatori nel ruolo di Bruce Banner. Dovevano immaginare che il team stesse lavorando su un caso e chiedersi chi fosse quello più necessario: Bruce Banner o Hulk. Interpretando entrambi i ruoli, potevano determinare chi dei due era meglio attrezzato per risolvere la situazione. Se la risposta era Hulk, allora dovevano darsi il permesso di provare rabbia senza vergogna. Se la risposta era Bruce, allora Cas doveva fare un respiro profondo e appellarsi alla sua "Vedova Nera interiore" per dire parole tranquillizzanti che calmassero Hulk. Questo metodo era efficace non solo perché il gioco verbale aggiungeva una sensazione di divertimento e sfizio alla terapia, ma aiutava anche Cas a mantenere una distanza sufficiente dalla rabbia in modo che la vergogna non fosse scatenata. Nelle sedute settimanali dei tre mesi successivi, Cas è stato in grado di continuare ad utilizzare la fanfiction terapeutica sia per sviluppare e implementare strategie per diminuire i sentimenti di rabbia, sia per aumentare la tolleranza alla frustrazione. Si sentivano maggiormente in grado di controllare il loro Hulk interiore.


All'inizio il trucco, la fanfiction e il viaggio dell'eroe possono sembrare concetti troppo disparati per un lavoro clinico, ma abbiamo scoperto che questi concetti non solo sono validi, ma sono anche incredibilmente curativi in un ambiente terapeutico. Poiché ci sono poche storie nella cultura pop fatte appositamente per il pubblico queer, e a causa dell'emarginazione di questi ultimi in generale, queste conversazioni diventano ancora più importanti. La fanfiction terapeutica permette ai pazienti queer di prendere la penna rossa e iniziare ad adattare la storia della loro vita, creando una narrazione in cui sono loro l'eroe.


Copyright Psychotherapy.net LLC 2022, translated and reprinted with permission.

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