Curare le conseguenze fisiche della depressione

Titolo originale: Treating the Physical Effects of Depression
Il rapido deterioramento del nostro corpo a seguito di una grave influenza, di un arto rotto o di un intervento chirurgico complesso è spesso sorprendente. Passiamo bruscamente dal sentirci forti, energici ed equilibrati, con una piena capacità di mangiare, camminare e salire le scale, al sentirci deboli, esausti e fragili, con poco appetito o poca mobilità. In breve, debilitati. Un mio parente stretto ha avuto recentemente la polmonite; fortunatamente, i prodigi dei moderni antibiotici hanno portato ad una rapida guarigione dai dolori al petto, dalla febbre e dalla tosse. Ma, poco più di una settimana dopo, questo mio parente che di solito era atletico e agile, aveva difficoltà a salire le scale e a percorrere lunghe distanze. Gli ci vollero settimane per recuperare la sua forza fisica e superare la stanchezza che gli faceva desiderare un sonnellino ogni giorno. Infatti, possono essere necessarie diverse settimane o addirittura mesi di terapia fisica e programmi di riabilitazione per riacquistare forza e resistenza dopo la fine di una malattia acuta o grave.
Ma cosa succede se il deterioramento fisico è dovuto a una malattia mentale? E se l'individuo gravemente depresso smette di mangiare e si sposta raramente dal letto, restando chiuso in una stanza buia per giorni? Cosa succede quando l'ansia è così pervasiva da provocare disturbi gastrointestinali cronici e disturbi del sonno? Che cosa succede quando una persona affetta da disturbo bipolare entra in depressione con una tale frequenza che c'è poco tempo per riprendersi dalla depressione precedente? Tali circostanze non potrebbero comportare una riduzione dell'apporto di sostanze nutritive, una perdita di peso dovuta in parte alla perdita di massa muscolare, difficoltà di equilibrio e un forte esaurimento - simile a quello che si verifica dopo una malattia fisica come la polmonite o una grave influenza?
Diversi anni fa, una paziente con disturbo bipolare che veniva ogni settimana al nostro centro di controllo del peso in un ospedale psichiatrico affiliato all'Università di Harvard, è improvvisamente scomparsa. I tentativi di contattarla via telefono o via e-mail per ricordarle gli incontri, necessari per il suo benessere, sono andati a vuoto. Alcune settimane dopo è ricomparsa e ci ha detto che era stata gravemente depressa e incapace di alzarsi dal letto per rispondere al telefono. Aveva perso peso a causa, in parte, della perdita muscolare dovuta al suo inadeguato consumo di nutrienti e alla mancanza di movimento. La fisiologa ha detto che la resistenza fisica e l'equilibrio della paziente erano diminuiti in modo significativo e che la sua salute era precaria.
Fortunatamente, siamo stati in grado di stabilire un piano alimentare e una routine di esercizio fisico per compensare i giorni in cui si era nutrita in modo inadeguato ed era rimasta ferma. Ma cosa succede ad altri pazienti la cui malattia mentale, sia acuta che prolungata, causa periodi di quasi totale inattività fisica, un inadeguato apporto di nutrienti, o persino la mancanza di esposizione al sole e all'aria fresca? Possono uscire debilitati alla fine del loro episodio di depressione o di ansia, proprio come una persona che si sta riprendendo da un infortunio, da un'infezione o da un arto rotto. Chi riconosce il loro fragile stato fisico e prende provvedimenti per garantire la loro riabilitazione fisica?
I terapeuti possono svolgere un ruolo cruciale nel facilitare l'aiuto di cui questi pazienti hanno bisogno per migliorare il loro stato fisico e mentale. Possono essere in grado di incoraggiare i pazienti a cercare assistenza medica se necessario, di consultare un dietologo per ripristinare un adeguato apporto di nutrienti, o di suggerire l'uso della fisioterapia per recuperare la massa muscolare perduta e la resistenza. Inoltre, con il loro permesso, potrebbe essere utile coinvolgere le persone che si prendono cura del paziente, in modo che possano aiutare a fissare gli appuntamenti con gli specialisti e anche per discutere i modi di prevenire il declino fisico quando o se la depressione dovesse ripresentarsi. Ha senso dal punto di vista clinico che lo psicoterapeuta possa essere proprio quella persona.
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